LA LEGGENDA DI TISSI

« Older   Newer »
  Share  
piccioccheddu
view post Posted on 3/2/2010, 09:14




image
Alcuni pastori nomadi smarrirono una vacca pregna e per più giorni la cercarono invano.La rinvennero finalmente assieme al suo nato in un folto macchione sotto una grotta da cui scaturiva l’acqua limpida e fresca.L’amenità del luogo li indusse a sceglierlo come nuovo soggiorno e piantate le prime capanne, queste crebbero prima in numero e poscia diventarono case coll’accorrervi di nuovi pastori attirati dall’abbondanza dei pascoli e dalla mitezza del clima.La tradizione, si capisce, una volta preso l’aire, non si ferma alla modestia di un paesello ridente e forse anche discretamente agiato, ma, siccome la cosa costa poco, lo innalza all’onore di una grande città, e così, la popolazione vetusta dell’Angius (*) e l’oppido di qualche interesse d’epoca romana dello Spano (**), diventa la città di LARGARIA che si estese dall’attuale Monte de Tissi fino alla punta estrema di Zippirianu e de s’Attentu per una lunghezza di oltre tre chilometri da Sud-Est a Sud-Ovest .
Eppure in tutta questa leggenda vi sono tre cose vere perché esistenti. La prima: i ruderi e le tombe di una popolazione antichissima. La seconda: la fonte di Tissi che fu dalla civiltà malamente innalzata all’onore di pozzo e che sarebbe stata molto più abbondante e salubre se l’avessero lasciata come al tempo della famosa vacca! La terza è il nome di Largaria che non è una fiaba come stimano molti e come io stesso stimai gran tempo.Largaria non esiste nella storia e nemmeno nella geografia, eppure essa dev’essere stata una vasta regione su cui oggi siedono i villaggi di Tissi, di Usini e di Uri e su cui probabilmente sedettero Tecti e Bioseui, Araue, Banios e Torricla ed altri di cui la storia tace (1).
Sulla colonna che regge la pila dell’acqua benedetta nella chiesa di S. Maria in Usini, si legge questa iscrizione:
image
1499 – HOC OPUS
FIERI FECIT
MATHEUS VAR-
GIUS – PLEBANUS
DE USINI DI
LARGARIA
Dunque Largaria è esistita e se non vi è un libro che ne parli, vi è un marmo che lo attesta.
Usini, nel Condaghe di s. Pietro di Silki è scritto Usene () e nei libri battesimali del Comune di Tissi de secolo XVIII è scritto qualche volta Osino ed Osiny. Evidentemente per questa incertezza di denominazione poteva confondersi Usini con Osini, villaggio in provincia di Cagliari, Circondario di Lanusei, Mandamento d’Ierzu ed allora la necessità di dover distinguere Usini aggiungendoli il nome di Largaria che era quello della regione in cui esso era situato.Questa differenza specifica per evitare la confusione di un paese con un altro prodotta dall’omonimia, non è né nuova, né strana, ed abbiamo il Bari (Sardo) per distinguerlo da Bari (Pugliese); Villanova (Monteleone) per distinguerlo da Villanova (Tulo), Reggio (di Calabria) per distinguerlo da Reggio (dell’Emilia) ed altri molti che tralascio per brevità.
Pare anzi che come una specie di contrapposto alla regione Largaria stesse unìaltra chiamata Longaria che dista circa 5 Km. Da Usini ed è posta su un altopiano che si estende da Sud-Est a Sud-Ovest di quel paese e termina con l’antica chiesa campetre di san Giorgio.
Questa vasta regione in cui si possono ancora vedere moti ruderi, si chiama Longhera, propria dalla sua configurazione stretta e lunga. Dunque, la tradizione che Tissi fosse un paese in LARGARIA, non è destituita di fondamento.
Tissi villaggio della Sardegna nella Provincia di Sassari, compreso nel Mandamento di Ossi, sotto il Tribunale di prima cognizione stabilito nella stessa città. Era parte dell’Antica curatoria di Coros, uno dei distretti dell’antico regno del Logudoro.
La sua posizione geografica è nella latitudine 40° 41’ e nella longitudine occidentale dal meridiano di Cagliari 0° 34’.
Siede il paese in un piano che stendesi per un tratto nella pendice che fa sponda australe alla valle, in cui scorre il rio Mascari ( di Scala di giocca) e resta esposto principalmente al settentrione ed al maestro.
Da quel punto si a la prospettiva di un bello ed ampio orizzonte alle indicate parti.
Forse sentesi piu il freddo nell’inverno, che il calore nell’estate; tuttavolta è rado che vi nevichi, come sono rari i temporali di grandine e di fulmini.
Le pioggie sono nella stessa misura che per Sassari, da cui dista poche miglia. L’umidità vi è poco sentita, e la nebbia una meteora poco frequente.
L’aria può tenersi come pura e delle malattie che si patiscono la causa è piuttosto nella troppa variabilità della temperatura .
IL TERRITORIO: E’ molto ristretto, e pero i Tissesi sono obbligati a prendere a fitto delle terrre, principalmente nella Nurra, dove devono andare a fare i lavori, con gran fatica e dispendio.
La sua lunghezza non è più di miglia 4, la larghezza di 2. Ma certamente l’area è minore di miglia quadrate 8, e molta parte essendo roccia nuda non soffrono alcuna cultura.
Non si trovano luoghi nei quali facciano selva alberi di alto fusto, e solo nei tratti che restano incolti vegeta il lentischio in macchie con altri arbusti. Per la legna necessaria alle famiglie si provvedono da Sassari e da Uri.
Manca però anche il selvaggiume, e chi vuol divertirsi alla caccia stenta a trovare qualche lepre e qualche pernice.




212.210.110.138
 
Top
0 replies since 3/2/2010, 09:14   534 views
  Share